“La pace è una meta che si può raggiungere attraverso l’accordo e due sono i mezzi che conducono a questa unione: uno è lo sforzo immediato di risolvere senza violenza i conflitti, vale a dire di eludere le guerre; l’altro è lo sforzo prolungato di costruire stabilmente la pace tra gli uomini. Ora, evitare i conflitti è compito della politica, costruire la pace è compito dell’educazione.”
Maria Montessori, Bruxelles 1936
Stiamo vivendo un periodo di grandi divisioni, di conflitti armati, di impotenza. La vitale frase della grande pacifista Maria Montessori, della quale parliamo anche all’interno della Guida “Ma che discorsi?! Per una cultura della Pace alternativa ai discorsi d’odio”, ci fa riflettere sull’importanza e sulla potenza dell’educazione alla Pace, ai diritti umani, al rispetto dell’altro, delle sue idee differenti. L’educazione è lo strumento da promuovere, sostenere (e finanziare) per arrivare alla Pace stessa, per costruire “società pacifiche e inclusive orientate allo sviluppo sostenibile, (…) responsabili e inclusive a tutti i livelli” come indica l’obiettivo 16 dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile.
Il difficile ma necessario compito della società civile, come indica Montessori, è proprio quello di operare uno sforzo prolungato per costruire stabilmente la pace tra gli uomini.
Quindi anche il compito delle organizzazioni della Società Civile, impegnati nella promozione dei valori costituzionali della solidarietà sociale, della pace (art. 11 “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”), di promozione di uno strumento di difesa civile non armata e nonviolenta come il Servizio Civile, è quello di contribuire ad arrivare alla Pace, attraverso l’educazione continua e reciproca.
La Fondazione Amesci da decenni realizza progetti per educare le giovani generazioni alla pace: attraverso il Servizio Civile in Italia e all’estero, con la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace, con i progetti di empowerment e formazione nell’area euro mediterranea. Inoltre, dalla sua istituzione, sediamo al Tavolo Pace, Diritti Umani e Cooperazione Internazionale di Padova Capitale Europea del Volontariato con cui abbiamo rilanciato un appello, che ha l’obiettivo di sostenere fermamente la Pace: la strada da perseguire è quella del disarmo, non della corsa agli armamenti, è quella del cessate il fuoco e delle trattative, non di un’interminabile catena di orrori, sangue, morti, sfollati, crimini di guerra.
Crediamo moltissimo nelle parole di Papa Francesco: “non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace”. E lavoriamo quotidianamente per far si che diventino dei fatti.