Oggi, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani e del sesto anniversario dell’adozione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU n. 2250 “Giovani, Pace e Sicurezza”, si è svolto, a Roma, l’evento “Pace, diritti umani e sostenibilità – Le giovani generazioni nelle agende internazionali”, co-promosso dalla Rete Italiana Giovani, pace e sicurezza (GiPAS), dal CSV Lazio e dai GdL Pace e Giovani del Forum per lo Sviluppo Sostenibile. In particolare la Risoluzione valorizza le giovani generazioni come fondamentali per i processi di promozione e mantenimento della pace, dedicando alla loro partecipazione i primi tre paragrafi del testo.
L’iniziativa è stata l’occasione per presentare la Rete Italiana “Giovani, Pace e Sicurezza” di cui la Fondazione Amesci è parte con Feliciana Farnese. Un’importante opportunità di confronto sui punti di connessione tra i temi della pace e della sostenibilità, con un focus sulle opportunità di partecipazione delle giovani generazioni, nel contesto delle agende internazionali, sottolineandone il ruolo cruciale per l’attuazione della Risoluzione e dei correlati Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, in Italia.
“L’ingresso della nostra Fondazione nella Rete italiana GiPAS rappresenta l’opportunità per Amesci di sostenere l’impegno dell’Italia per l’attuazione della Risoluzione ‘Giovani, Pace e Sicurezza’, quale strumento per coniugare il perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile attraverso azioni di cui risultino protagonisti i giovani, con il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo chiave che svolgono nella creazione di società più eque, inclusive e sostenibili” dichiara Feliciana Farnese. “I giovani possono essere protagonisti ed offrire il proprio contributo al progresso delle comunità solo attraverso l’empowerment e la consapevolezza di sé e, per questo, rappresentano risorsa imprescindibile per rendere, attraverso la loro partecipazione ai processi decisionali, la sostenibilità una strategia. E’ questo il compito, anche urgente che, a mio avviso, deve vedere impegnate le organizzazioni giovanili: offrire ai ragazzi gli strumenti che gli consentano di partecipare alla vita del Paese da protagonisti, sollecitandoli affinché la conoscenza diventi un movimento che fa ‘venir fuori’ capacità applicativa, padronanza e competenza. I giovani devono riuscire a percepirsi come agenti di cambiamento, è necessario dare loro una risposta seria e costruttiva alla domanda di protagonismo che oggi sembrano richiedere senza tralasciarne esigenze ed aspettative. Ecco io con oggi ho iniziato a lavorare a questo” conclude Farnese.